mercoledì 25 dicembre 2013

SINTESI VOCALE: LEGGERE CON LE ORECCHIE!

Oggi parliamo di un altro strumento compensativo che sta prendendo sempre più piede: la sintesi vocale, la tecnica per la riproduzione artificiale della voce umana. Il suo funzionamento è molto semplice. Una volta installato sul personal computer legge ed evidenzia le parole che sta leggendo.Spesso in classe ci si affida alla lettura a voce alta e, come consiglio ai ragazzi, viene detto di utilizzare la stessa tipologia anche a casa, o in classe da soli. Pensiamo ad un ragazzo dislessico, in casa da solo oppure durante una verifica “costretto” a leggere un testo. Oppure un bambino disortografico che sta scrivendo un tema, ma rimane con il dubbio se quello che ha scritto è giusto grammaticalmente e sintatticamente.Qui entra in gioco il sintetizzatore vocale che funziona proprio come un educatore, permettendo di focalizzare l’attenzione sul significato della frase o sugli errori fatti in fase di scrittura.La cosa fantastica è la possibilità di caricare voci straniere (inglese, francese, spagnolo, tedesco), permettendo di sentire ed imparare la pronuncia delle parole. Insomma, un aiutante universale!Vediamo ora, in breve, tre programmi con sintesi vocale gratuiti:

  • BALABOLKA: Può leggere testi di documenti DOC, RTF, PDF, HTML, il contenuto degli Appunti di Windows e testi scritti direttamente dall’utente nella finestra di lavoro. Il testo letto può essere registrato;
  • DSPEECH: è un programma in grado di leggere ad alta voce il testo scritto e di scegliere le frasi da pronunciare a seconda delle risposte vocali dell'utente. Permette di selezionare voci diverse e combinarle tra loro per creare dialoghi fra più voci;
  • LEGGIXME (farò un articolo a parte per spiegare la sua utilità e le enormi potenzialità!)

Quindi, possiamo affermare che la sintesi vocale rende il soggetto più autonomo ed indipendente per gli aspetti legati allo studio e lo rende più sicuro, aiutando sia la sfera emotiva che quella psicologica. Tutto ciò porta ad un innalzamento del livello di autostima e di fiducia in se stessi.

Ricordo sempre che i ragazzi hanno bisogno di aiuti anche umani, di un educatore che li possa seguire, soprattutto quando sono le prime volte che utilizzano un determinato strumento e sono ancora insicuri. Cerchiamo di stargli accanto e di fargli capire che possono fidarsi e sono in grado di migliorare le loro capacità!
Buon Natale!

lunedì 9 dicembre 2013

LA VIDEOSCRITTURA: VEDERE FACILITA LE COSE


La settimana scorsa abbiamo parlato di dispositivi informatici. Ora ci concentreremo su un elemento che, apparentemente, può sembrare banale, ma è utilissimo per chi ha un disturbo dell'apprendimento: la videoscrittura.
Con questo termine intendiamo una scrittura effettuata con l'ausilio di un dispositivo dotato di video (computer, tablet, cellulare), sul quale viene visualizzato il testo.
Prima di passare ad un elenco di programmi gratuiti comprendenti questo strumento compensativo, cerchiamo di capire perché è importante per chi ha tali disturbi.
Come sappiamo, i dislessici hanno grosse difficoltà nella lettura, mentre i disgrafici scrivono male e i disortografici commettono diversi errori grammaticali soprattutto quando si tratta di scrivere un testo (ho semplificato).
La videoscrittura può aiutarli, in quanto, il programma, tramite controllo ortografico (pensate anche solo a Word o a quando scrivete un messaggio con uno smartphone), sottolinea o evidenzia quelle parole che sono scritte in modo non corretto, segnala eventuali anomalie, come ripetizioni, addirittura, suggerisce in automatico la parola corretta e la sostituisce. Tutto ciò avviene in tempo reale, senza dovere impegnare troppo tempo ed energie nella ricerca dell'errore. Viene così eliminato il rischio per il soggetto di non accorgersi di errori gravi e di essere più sicuro quando si elabora un testo o si scrive sotto dettatura.
Ecco ora dei link a software di videoscrittura gratuiti:
  • ABIWORD: molto simile a Word, anche per le funzionalità;
  • OPENOFFICE: completo e con caratteristiche che lo rendono utile su molti sistemi operativi;
  • LEGGIXME: ottimo programma che unisce la videoscrittura, sintesi vocale e lettura di file PDF (approfondiremo le qualità di questo programma nei prossimi articoli).

Manca solo una cosa importante da sottolineare. Affinché un soggetto con DSA possa sfruttare al meglio tale strumento compensativo, diventa necessario che riesca ad imparare ad utilizzare nel modo migliore la tastiera, sfruttando tutte e 10 le dita riuscendo così a digitare i tasti corretti nel minor tempo possibile, con sforzi minimi e cercando di non guardare la tastiera (e, quindi, concentrandosi sullo schermo). Perché questo avvenga è necessario esercitarsi quotidianamente!
A questo proposito, consiglio TUTOREDATTILO, un software che insegna la tecnica della dattilografia in modo semplice, intuitivo e gratuito. Provatelo anche voi (o usatelo!!!) se volete migliorare sotto questo punto di vista! Vi accorgerete che è veramente molto utile!
Mi farebbe piacere ricevere qualche commento, domanda su questo o altri argomenti.
Aspetto fiducioso!
Ciao!




sabato 23 novembre 2013

I DISPOSITIVI INFORMATICI: STRUMENTI COMPENSATIVI PER ECCELLENZA

Settimana scorsa abbiamo introdotto i concetti di strumenti compensativi e dispensativi.
Questa volta parliamo degli strumenti compensativi più importanti ed utilizzati: i dispositivi informatici.
Le tecnologie informatiche prendono sempre più piede, il loro sviluppo è continuo e costante ed aumentano le loro funzionalità. Computer, tablet, cellulari, fanno parte del nostro vivere quotidiano, tanto che difficilmente se ne riesce a fare a meno. Li usiamo per qualsiasi cosa, anche perché comodi: permettono di scrivere, leggere, cercare, memorizzare e inviare dati, creare relazioni, giocare … Sono mezzi completi.
Per tutte queste loro caratteristiche possiamo affermare che sono strumenti compensativi che ne contengono altri:
  • Programmi di videoscrittura con correttori ortografici (ad esempio Word, ma ce ne sono molti altri);
  • Sintesi vocali (tecniche per la riproduzione virtuale della voce umana, disponibili anche gratuitamente);
  •  Libri digitali (sempre più diffusi);
  • Programmi per realizzare mappe concettuali;
  • Enciclopedie informatiche multimediali e Internet (per ricerche di qualsiasi tipo);
  • Vocabolari multimediali (in lingua, sinonimi e contari).

I soggetti con DSA dovrebbero essere spinti all’utilizzo intelligente di questi strumenti, in quanto sono un supporto positivo ed efficace perché consentono di potenziare i processi e le competenze con strategie e strumenti alternativi a quelli tradizionali. Sono in grado, quindi, di compensare intervenendo in modo alternativo ma funzionalmente equivalente e permettono di utilizzare contenuti già disponibili (senza bisogno di crearli tutte le volte).
Esempi pratici. Come sappiamo, i dislessici incontrano difficoltà nella lettura. Con i libri digitali e una sintesi vocale, è possibile bypassare il problema della lettura, affibbiando questa incombenza al dispositivo informatico. Oppure è possibile aiutare un disgrafico nella fase di elaborazione di un testo o quando è necessario prendere appunti, permettendogli di utilizzare un programma di videoscrittura con correttore ortografico e, perché no, associato anche ad una sintesi vocale in grado di leggere quanto viene scritto.
E questi sono solo alcuni esempi semplici e pratici, ma se ne potrebbero fare molti altri.
Ricordo che lo scopo deve essere quello di aiutare ad apprendere ma, anche aumentare il grado di autonomia (sia per studio che per compiti), portando alla costruzione di un metodo di studio personale. Proprio questi strumenti consentono di organizzare con facilità le informazioni e gli argomenti, permettendo di ascoltare, riassumere, sintetizzare, schematizzare e memorizzare (anche con il supporto di immagini).
Per aiutare chi ha un disturbo dell’apprendimento, si può partire con il regalargli un bel computer portatile. Il secondo passo (qui ritorna l’importanza delle figure educative) sarà quello di fargli capire come questo strumento può essere un amico, in grado di compensare le difficoltà, se sfruttato nel modo più appropriato.
Ci sarebbero molte altre cose da dire sull’argomento, ma diventerebbe un articolo troppo lungo. Nei prossimi articoli andremo sempre più nello specifico, conoscendo diversi strumenti compensativi che potrete utilizzare (o far usare) nel momento del bisogno.

Ciao! 

sabato 16 novembre 2013

EVVIVA GLI STRUMENTI COMPENSATIVI!

Da oggi, partiamo con un argomento che ci permetterà di capire più a fondo come poter aiutare quanti hanno Disturbi Specifici dell’Apprendimento.
Partiamo con una definizione. Come dice la parola stessa, gli strumenti compensativi sono dei mezzi, dei dispositivi, i quali permettono di compensare la debolezza che deriva dal disturbo, facilitando l’esecuzione dei compiti automatici.
Degli esempi pratici sono la sintesi vocale per un dislessico, la calcolatrice e/o le tabelline per un discalculico e il computer per tutti i disturbi … E ce ne sono molti altri!
A questi si affiancano le misure dispensative, le quali si riferiscono all’esenzione, quindi alla dispensa, da alcune prestazioni (lettura ad alta voce, effettuare calcoli a mente), a tempi personalizzati di realizzazione delle attività (più tempo per eseguire un compito) e ad una valutazione che tiene conto principalmente del contenuto (e non della forma). 
Questi due elementi messi insieme consentono ai soggetti con DSA di poter apprendere con serenità e mettere in mostra le loro qualità, riuscendo anche a migliorare il loro disturbo. Spesso vengono indicate nel PDP, Piano Didattico Personalizzato, un contratto fra docenti, scuola e famiglia per individuare ed organizzare un percorso personalizzato nel quale vengono definiti i supporti necessari alla realizzazione del successo scolastico degli alunni.
Per chi vedesse questi strumenti come semplici aiuti, per rendere tutto più facile, chiedo: chi porta gli occhiali non dovrebbe indossarli perché avvantaggiato? La domanda è retorica ;)
Le prossime volte cercheremo di approfondire l’argomento parlando di alcuni strumenti compensativi gratuiti utilissimi, cercando anche di capire bene le loro funzioni e come sfruttarli!
Spero possa essere un argomento di vostro gradimento. Aspetto anche richieste e/o domande sull’argomento.
Ricordatevi che informarsi è il primo passo per sensibilizzare!

Ciao!

sabato 25 maggio 2013

DISGRAFIA: QUANDO TUTTO DIVENTA ILLEGIBILE

Dopo due settimane di attesa, ecco l’articolo sulla disgrafia! Partiamo dalle attività svolte.
In molte si vede che la qualità della scrittura non è per niente buona. Il tratto non è sicuro, spesso mosso. Alcune lettere addirittura non si chiudono nemmeno! Per non parlare del mio (quello in rosso), dove le lettere sono scritte male e la grandezza varia. Alcuni hanno specificato che hanno dovuto scrivere piano, per cercare di rendere il tutto più bello ed, ovviamente, leggibile, evitando di commettere errori. Far usare il mouse, il quale non permette un perfetto controllo della penna/pennarello digitale (creando non poche difficoltà), aveva proprio l’intento di rendere difficile la realizzazione di una scrittura di qualità.
VELOCITÀ, LEGGIBILITÀ e QUALITÀ della scrittura sono i tre fattori da analizzare quando si vuole verificare se un soggetto è disgrafico e a che livello.
Ma che cos’è la disgrafia? È la difficoltà nella riproduzione dei segni grafici (lettere e numeri), in assenza di deficit intellettivi o neurologici (caratteristica quest’ultima che riguarda tutti i DSA).
Essa, quindi, non riguarda l’aspetto linguistico o le regole ortografiche e sintattiche (che rientrano nella disortografia), bensì ha a che fare con l’aspetto motorio e spaziale.
La mano dei disgrafici (soprattutto dei bambini) scorre con fatica sul piano di scrittura e l'impugnatura della penna è spesso scorretta. La capacità di utilizzare lo spazio a disposizione per scrivere (rispetto dei margini, spazio tra lettere e parole, mancato rimanere all’interno della riga) è, solitamente, molto ridotta. In alcuni casi la scrittura procede da destra verso sinistra. La copia di parole e di frasi è scorretta; quella dalla lavagna è ancora più difficile, in quanto il bambino deve portare avanti più compiti contemporaneamente: distinzione della parola dallo sfondo, spostamento dello sguardo dalla lavagna al foglio, riproduzione dei grafemi. Le dimensioni delle lettere non sono rispettate, la forma è irregolare, i legami tra le lettere risultano scorretti. Queste difficoltà si ripercuotono anche in altre materie, come la matematica, nella scrittura dei numeri, nel loro incolonnamento e nella realizzazione di tabelle o grafici (anche con il righello).
La scrittura risulta così incomprensibile, non solo per gli insegnanti, i genitori o gli educatori, ma anche per il bambino/soggetto stesso che non può nemmeno auto correggersi o leggere e studiare quanto da lui scritto. In più, il grande impegno sfocia in stanchezza e può portare crampi o dolori muscolari alla mano, accompagnati da frustrazione e rabbia nel vedere che gli altri compagni con meno fatica ottengono risultati nettamente migliori.
Anche in questi casi il nostro aiuto può essere determinante! Lo stargli accanto, con pazienza, incoraggiandolo e sostenendolo, è sempre un ottimo modo per spronarlo a provare. È possibile evitare di fargli scrivere tanto (i classici “riscrivi questa pagina” o “scrivi tutto l’alfabeto 10 volte” sono inutili, così non migliorerà), magari sgravandolo da verifiche composte da domande aperte o da compiti pieni di tabelle e grafici da disegnare. Permettere di utilizzare il computer in classe e per i compiti a casa è la soluzione migliore perché, in questo modo, il soggetto può concentrarsi su quello che sta scrivendo e non sul come.
Spero che abbiate compreso anche questo tipo di difficoltà e che l’articolo possa soddisfarvi. Ci sarebbero altre cose da dire. Ma queste informazioni sono sufficienti per comprendere tale disturbo.
Segnalo questo sito dedicato interamente a questo argomento http://www.disgrafie.com/
Condividete se pensate possa essere un articolo utile! Grazie! Ciao!
Ps: voglio ringraziare PAOLA SAVIOLA grafologa, rieducatrice della scrittura, esperta nel trattamento delle disgrafia, per alcune informazioni fornitemi e che, in parte, sono state inserite in questo articolo. Grazie!

sabato 11 maggio 2013

DISGRAFIA: PROVIAMO A CAPIRLA

Ciao a tutti!
Anche se lontano dall'Italia in questo momento (Estonia per la precisione), ho voluto ritagliarmi del tempo da dedicare al progetto!
Oggi introduciamo la disgrafia, ovviamente attraverso un'attività! 
Quello che vi chiedo di fare è aprire PAINT o programmi simili sul vostro pc, tablet o Smartphone, scrivere il vostro nome con il mouse, pennino o, se non avete nessuno dei due, con le dita, fare uno screenshot e postarlo su uno dei canali di piccoli errori.
Se possibile, non effettuate correzioni e scrivete come commento se e quali difficoltà avete incontrato. 
È un'attività che chiede poco tempo e sembra divertente...quindi provateci!
Buon week-end!
Ciao!

venerdì 3 maggio 2013

DISORTOGRAFIA: c'è la soluzione!


"Ci vediamo mercoledì scorso", “Papà e cotnento”, “Entrare a d’agio”, “Pazeinti”, “Tonte in corso” (e non Torte in corso), “La passacanta” (anziché cassapanca), “Giunio”, “Picanti”, “Tranne” (anziché trarne”), “La Saggio” (invece di “l’assaggio”), “Ritono” (al posto di ritorno), “All’etto” (e non “a letto”), “lorgoglio”... Sono tutti errori presenti sulla pagina Facebook di Piccoli Errori che possono essere considerati come errori disortografici. Non fraintendete! Questi, al 99%, sono stati commessi per distrazione. Ma se li commettiamo noi, a maggior ragione ha il diritto di commetterli chi ha disturbi. Non trovate?
Ma cos’è la disortografia? È un disturbo riguardante la scrittura, intesa come abilità di codifica fonografica e competenza ortografica. È, quindi, la difficoltà a tradurre correttamente i suoni in simboli grafici, ovvero una difficoltà nell’ortografia, che provoca:
-          Confusione tra fonemi simili: F e V, T e D, B e P, L e R;
-          Confusione tra grafemi simili: b e p, d e q, m e n;
-          Omissioni, come nell’uso delle doppie (chiodo/ciodo, ghiro/giro, palla/pala);
-          Inversione di lettere (es. al invece di la);
-          Troncamenti, ovvero mancanza dell’ultima parte della parola;
-          Fusioni o separazioni sbagliate delle parole;
-          Nel ricordare le regole grammaticali (errori nelle doppie, nell’uso di H, punteggiatura…);
-          Nell’uso degli accenti (e/è).
A questi problemi si aggiungono la difficoltà nella coordinazione visuo/spaziale e la lentezza nella produzione. I soggetti con tale disturbo avranno quindi problemi a comporre e copiare testi e scrivere correttamente sotto dettatura.
Ma, come sempre, possiamo aiutarli! Dobbiamo consigliare, fornire ed insegnare ad utilizzare gli strumenti corretti. Infatti, i disortografici sono in grado di correggersi se possono ascoltare quello che hanno prodotto. Permettere l’utilizzo del computer in classe e per svolgere i compiti scritti, con installati software che consentono di poter riascoltare quanto creato (ad esempio LeggiXme), è un passo importante. È necessario concedergli tempo, lasciarli scrivere con tranquillità. Per quanto riguarda le verifiche, è importante privilegiare i contenuti anziché la forma.
Ma non è finita qui. Ci sono anche dei software fatti apposta per esercitarsi e ridurre tali difficoltà. Io ne ho trovato uno gratuito cercando su Internet (LA CASA DELLE PAROLE), ma ce ne sono anche altri prodotti da case specializzate (come la Erickson) ben fatti ed utili.
Insomma, informarsi prima di tutto! Subito dopo è necessario mettere in pratica quanto si è appreso, capendo tali difficoltà e cercando i modi migliori per essere d’aiuto.
Io spero di esserci riuscito! ;)
Ciao!