Ciao a tutti!
Dopo una sosta di due settimane (dovuta alla pausa
pasquale) ecco un articolo sulla discalculia.
Più precisamente sui sentimenti, le emozioni che può provare chi vive con tale
disturbo.
Partiamo sempre dai risultati delle attività proposte (Attività discalculia). Per quanto riguarda il primo gioco, su 6 risposte ricevute, ci sono stati due
70, due 80 e due 90, per una media punti pari a 80. Per il secondo, come
dimostra il grafico, le cose sono ben diverse. Dei 9 di voi che hanno giocato,
per una media di 459,56 punti (linea rossa), soltanto 3 sono riusciti a
rimanere sopra questo valore.
Analizziamo tutto l’insieme. Ci sono state meno risposte
per il primo gioco. Perché? Forse perché più
difficile, più matematico? Maggiore paura di fare brutta figura?
Con il secondo si andava abbastanza sul sicuro, perché il punteggio sarebbe
state sicuramente “alto” (dai 300
in su). E poi, tutti abbiamo un pc a casa e siamo in
grado di ricordare dove sono i numeri sulla tastiera. Nel primo gioco è
necessario ragionare, mettersi alla prova, rischiare di sentirsi inadeguati. Il secondo è più meccanico, più veloce, più
rassicurante.
Tra le difficoltà incontrate nel primo gioco rientrano il ricordare i numeri già contati, memorizzarli, rimanere concentrati nonostante le sovrapposizioni. Per il secondo,
i PROBLEMI riguardano il premere i tasti
corretti, riuscire a guardare
velocemente schermo e tastiera e leggere
i numeri ad alta velocità… visto anche “l’inesorabile scorrere del tempo”.
Anche a livello di emozioni, le cose risultano
interessanti. “Mi sentivo lenta, ho rinunciato”, frustrazione, disagio, nervosismo, confusione… e ancora “Mi sentivo una macchina”, fatica,
pressione, odio… LA MATEMATICA FA ANCHE PAURA! (Articoli sull’argomento).
Se troviamo noi (io per primo!) queste complicazioni, come
possiamo pretendere che non si riscontrino in ragazzi, per di più con un
disturbo come la discalculia che comprende difficoltà nella lettura e scrittura
dei numeri, nella memorizzazione
dei fatti numerici, nell’esecuzione delle procedure di calcolo,
nel mettere i numeri in colonna, nel ricordare i vari passaggi di
un’operazione nel giusto ordine, nel riconoscere i simboli matematici, nel
comprendere la struttura interna del numero composto da unità, decine,
centinaia etc?
Non pensate sia il caso di informare insegnanti,
professori, educatori che ogni giorno potrebbero avere davanti soggetti con
tali disturbi, ma non sanno cosa provano se non inseriti in un contesto di
aiuto e comprensione? Rileggete più e più volte le parole in grassetto e fate
qualcosa affinché molti vengano informati sui DSA e sulle difficoltà oggettive
ed emotive che suscitano.
Settimana prossima, articolo più tecnico sempre sulla discalculia. Conto sul vostro appoggio!
Settimana prossima, articolo più tecnico sempre sulla discalculia. Conto sul vostro appoggio!
Ciao!
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