Settimana scorsa abbiamo introdotto i concetti di
strumenti compensativi e dispensativi.
Questa volta parliamo degli strumenti
compensativi più importanti ed utilizzati: i
dispositivi informatici.
Le tecnologie informatiche prendono sempre più
piede, il loro sviluppo è continuo e costante ed aumentano le loro
funzionalità. Computer, tablet, cellulari, fanno parte del nostro vivere
quotidiano, tanto che difficilmente se ne riesce a fare a meno. Li usiamo per
qualsiasi cosa, anche perché comodi: permettono di scrivere, leggere, cercare,
memorizzare e inviare dati, creare relazioni, giocare … Sono mezzi completi.
Per tutte queste loro caratteristiche possiamo affermare
che sono strumenti compensativi che ne
contengono altri:
- Programmi di videoscrittura con correttori ortografici (ad esempio Word, ma ce ne sono molti altri);
- Sintesi vocali (tecniche per la riproduzione virtuale della voce umana, disponibili anche gratuitamente);
- Libri digitali (sempre più diffusi);
- Programmi per realizzare mappe concettuali;
- Enciclopedie informatiche multimediali e Internet (per ricerche di qualsiasi tipo);
- Vocabolari multimediali (in lingua, sinonimi e contari).
I soggetti con DSA dovrebbero essere spinti all’utilizzo intelligente di questi strumenti, in
quanto sono un supporto positivo ed efficace perché consentono di potenziare i
processi e le competenze con strategie e strumenti alternativi a quelli
tradizionali. Sono in grado, quindi, di compensare intervenendo in modo
alternativo ma funzionalmente equivalente e permettono di utilizzare contenuti
già disponibili (senza bisogno di crearli tutte le volte).
Esempi pratici. Come sappiamo, i dislessici
incontrano difficoltà nella lettura. Con i libri digitali e una sintesi vocale,
è possibile bypassare il problema della lettura, affibbiando questa incombenza
al dispositivo informatico. Oppure è possibile aiutare un disgrafico nella fase
di elaborazione di un testo o quando è necessario prendere appunti,
permettendogli di utilizzare un programma di videoscrittura con correttore
ortografico e, perché no, associato anche ad una sintesi vocale in grado di
leggere quanto viene scritto.
E questi sono solo alcuni esempi semplici e
pratici, ma se ne potrebbero fare molti altri.
Ricordo che lo scopo deve essere quello di aiutare
ad apprendere ma, anche aumentare il grado di autonomia (sia per studio che per compiti), portando alla
costruzione di un metodo di studio
personale. Proprio questi strumenti consentono di organizzare con facilità
le informazioni e gli argomenti, permettendo di ascoltare, riassumere, sintetizzare, schematizzare e memorizzare (anche con il supporto di
immagini).
Per aiutare chi ha un disturbo
dell’apprendimento, si può partire con il regalargli un bel computer portatile.
Il secondo passo (qui ritorna l’importanza delle figure educative) sarà quello
di fargli capire come questo strumento può
essere un amico, in grado di compensare le difficoltà, se sfruttato nel
modo più appropriato.
Ci sarebbero molte altre cose da dire sull’argomento,
ma diventerebbe un articolo troppo lungo. Nei prossimi articoli andremo sempre
più nello specifico, conoscendo diversi strumenti compensativi che potrete
utilizzare (o far usare) nel momento del bisogno.
Ciao!